La SSUART s’impegna da 35 anni per una artiglieria moderna

L’artiglieria è l’arma per lo sforzo prinicipale a livello tattico. Essa può ridurre la forza di combattimento dell’avversario, limitarne la sua libertà d’azione e al contempo appoggiare i propri elementi di combattimento.

La SSUART tutela l’importanza del fuoco indiretto da 35 anni e si impegna ulteriormente a tale scopo.

Il 2 marzo 1984 fu fondata a Lucerna la «Società Svizzera degli Ufficiali delle Truppe di Fortezza» (SSUF). Questa fu costituita con l’idea di rappresentare debitamente gli interessi delle truppe di fortezza di recente costituzione con le autorità responsabili e nell’opinione pubblica. Si è ritenuto che gli armamenti, l’equipaggiamento e l’istruzione fossero stati trascurati nonostante la nuova formazione di questa arma. È stato subito riconosciuto che l’artiglieria mobile fosse confrontata con le stesse sfide. Con lungimiranza ci si rese conto dell’importanza di schierarsi in favore di un’artiglieria comune (mob/fort). Detto ciò nel 1988 il nome mutò in “Società Svizzera degli Ufficiali d’Artiglieria e delle truppe di Fortezza” (SSUAF) e lo scopo della società modificato di conseguenza. Più tardi anche la Società Svizzera degli Ufficiali di Trasmissione dell’Artiglieria fu integrata nella SSUAF. L’Esercito XXI mutò le truppe di fortezza come arma indipendente e diede ragione ai lungimiranti artiglieri di fortezza del 1988, perché da quel momento in poi ci fu solo una artiglieria. Questa includeva tutte le armi a traiettoria curva a partire dal calibro 12 cm. Infine vi fu l’ultima ridenominazione da SSUAF a “Società Svizzera degli Ufficiali d’Artiglieria” (SSUART). Con questo passo si sottolineò come la SSUART rapresentasse ogni singolo artigliere dell’esercito. (1)

L’artiglieria plasmata pionieristicamente: i vecchi presidenti della SSUART

Attuale importanza del fuoco indiretto

Il fuoco indiretto è praticamente impiegato in tutti i conflitti militari. Non vi sono segnali prevedibili che ciò in futuro possa cambiare. Un recente esempio del potenziale dell’artiglieria viene dal conflitto ucraino con l’annientamento di 2 battaglioni della 24esima brigata meccanizzata ucraina nel giro di pochi minuti.2 In Europa non vi è nessun esercito il quale abbia rinunciato al fuoco indiretto. Anche se i numeri dei pezzi d’artiglieria ha subito delle riduzioni in molti paesi, la capacità di appoggiare le truppe di combattimento a diverse distanze viene continuamente sviluppato ovunque. L’obiettivo è quello di ottenere con mezzi numericamente inferiori, un’uguale o addirittura maggiore efficacia.

Stato del sistema artiglieria in Svizzera

La nostra attuale artiglieria comprende tutti gli elementi che permettono la pianificazione, la condotta e la direzione del fuoco indiretto. In questo contesto il sistema complessivo è presente. Tuttavia non corrisponde a tutti i requisiti d’impiego. Lacune sono presenti in particolare nei seguenti quattro ambiti:

1. Gittata: con la perdita delle munizioni a submunizione la gittata si è ridotta da 27 a 20 km. D’altro canto con sistemi d’artiglieria a lunga gittata (> 50 km) dai confini esteri si può sparare su quasi tutto il territorio svizzero.

2. Precisione: entrambi i generi di munizione intelligente in possesso dell’Esercito Svizzero (SMArt 15.5 cm e 12-cm munizione STRIX 12 cm) sono di vecchia generazione. Esse sono principalmente progettate per il combattimento di veicoli blindati in terreno aperto.

3. Mobilità: numerosi veicoli logistici e di condotta sono veicoli cingolati basati sul 50enne modello M-113 che causano costi d’esercizio elevati.

4. Procedure d’impiego: i processi attuali sono principalmente orientati a un conflitto con un avversario convenzionale. In questo modo il sistema FARGO (calcolo delle traiettorie) non permette con singoli pezzi d’artiglieria di combattere contemporaneamente più obiettivi.

Per ovviare le lacune vi sono due miglioramenti in fase di realizzazione:

1. Mortaio 16: in questo modo si colma la lacuna del fuoco indiretto su corte distanze (fino a 10km). A tal proposito alle formazioni d’impiego viene data la possibilità di poter combattere singoli obiettivi anche in aree urbane.

2. Sistema tattico d’esplorazione (TASYS): i mezzi d’esplorazione e d’osservazione saranno così organizzati in modo da permettere, oltre che ai comandanti di tiro, anche agli esploratori di poter dirigere il fuoco d’appoggio. Ciò provoca una proliferazione di questi importanti sensori. (3)

Modernizzazione dell’artiglieria necessaria

Diversi componenti del sistema integrale d’artiglieria raggiungeranno nel 2025 i propri limiti tecnici della durata d’impiego. Questo rigaurda principalemente l’obice blindato M-109, piattaforma d’arma per l’appoggio indireto di fuoco su medie distanze (10-50km). Per la sua sostituzione vi sono numerose varianti, dalla sostituzione con pezzi d’artiglieria morderni in minor o ugual numero fino a un successivo aumento dell’efficenza di combattimento oppure passando a una strategia di due flotte fino alla rinuncia dell’artiglieria di media gittata.

La SSUART a passo con i tempi: la visita al mortaio 16

Prima comunque che i singoli componenti vengano rinnovati, i requisiti dell’artiglieria futura dovranno essere chiaramente definiti. In tale contesto non si accetterà un’assunzione consapevole di lacune nelle competenze per ragioni di costo. Ad aggravare le cose, ci sono due sviluppi che devono essere tenuti in seria considerazione:

1. L’aumento degli insediamenti e dell’urbanizzazione rende sempre più improbabile il combattimento contro veicoli blindati in terreno aperto. Più importanti saranno i singoli obiettivi in aree edificate, dove è necessario evitare danni collaterali alla popolazione civile e alle infrastrutture.

2. Una minaccia ibrida costringe l’esercito ad affrontare una vasta gamma di sfide militari. La capacità d’imporsi sul campo di battaglia contro attori statali e non-statali varrà anche per l’artiglieria ed è un aspetto cui tenere conto nel suo sviluppo. (4)

Per la SSUART è dunque importante di poter definire in tempi brevi il catalogo dei requisiti per un’artiglieria moderna, in modo da poter garantire la sostituzione dei componenti essenziali del sistema d’arma dell’artiglieria a partire dal 2025.

Fonti

1) Kevin Guerrero e Peter E. Leuthold, 20-Jahr-Jubiläum: Von der SGOF zur SOGART, SOGAFLASH 2005, pagg. 37-38

2) Frank Leidenberger, Thesenpapier I, Wie kämpfen Landstreitkräfte künftig, S. 6

3) Generalsekretariat VBS, Projektbericht VBS, Projektbeurteilung per 31.12. 2017, pag. 44

4) Zukunft der Artillerie, Bericht des Bundesrates in Erfüllung des Postulates 11.3752, 2016

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