La duplice importanza di un nuovo aereo da combattimento per l’artiglieria

Chiunque rifletta sulla politica di sicurezza in modo lungimirante e responsabile non potrà negare la necessità dell’acquisto di nuovi aerei da combattimento. Per l’artiglieria un aereo da combattimento moderno è doppiamente importante: da un lato, infatti, l’impiego dell’artiglieria dipende dalla sua protezione dagli attacchi aerei, e dall’altro i sistemi di artiglieria e quelli aerei sono complementari nel combattimento degli obiettivi terrestri.

A livello tattico l’artiglieria è l’arma che assicura di poter ridurre massicciamente le capacità di com-battimento dell’avversario, limitare la sua libertà di manovra e sostenere al tempo stesso il combat-timento dei propri elementi. Insieme alle formazioni di carri, l’artiglieria costituisce il nucleo delle truppe meccanizzate: nelle operazioni terrestri queste formazioni sono decisive, ma per sviluppare appieno la loro forza è necessario che esse siano sostenute e agiscano in cooperazione con le forze aeree.

Gli F-5E Tiger II sono stati acquistati alla fine degli anni ’60 per la difesa dello spa-zio aereo, ma non rispondono più alle at-tuali esigenze. Fonte: DDPS

Nessuna mobilità senza protezione aerea

Le formazioni meccanizzate non si caratterizzano solo per la loro potenza di fuoco, ma anche per la loro mobilità. La protezione dei veicoli corazzati è efficace soprattutto contro il fuoco diretto e indi-retto da terra; per combattere in modo indipendente gli elementi avversari a terra i veicoli sono inoltre dotati di armamenti difensivi. Nell’artiglieria questa capacità è assicurata principalmente con la mitragliatrice 64 da 12,7 mm; questa può invero essere usata anche contro obiettivi aerei, ma so-lo fino a una distanza di 1500 metri e con una possibilità di colpirli ridotta a pochissimi secondi. (1)

Realisticamente, dunque, gli elementi aerei dell’avversario non possono essere combattuti in modo indipendente e le truppe meccanizzate dipendono necessariamente dalla protezione delle proprie forze aeree, che comprendono tanto gli aerei da combattimento quando i mezzi di difesa terra-aria. Senza un tetto protettivo nella terza dimensione tutte le truppe di terra perdono la propria libertà di manovra; in particolare le formazioni di carri e d’artiglieria dovrebbero aspettarsi costantemente di essere annientate. (2)

Per quanto le formazioni meccanizzate siano dotate di forza, la loro capacità operativa è dunque de-terminata dalla situazione aerea in cui devono combattere. Per il loro impiego è necessaria almeno una situazione aerea favorevole: questo è il più basso grado di controllo sullo spazio aereo e un pre-requisito per il buon esito delle operazioni terrestri. Le forze aeree devono essere in grado di impedire alle forze aeree dell’avversario di usare efficacemente le loro armi contro le nostre forze a terra. (4)

La versione svizzera degli F/A-18 Hornet non è adatta al combattimento di obiettivi terrestri ed è ormai giunta al limite della sua durata d’impiego. Fonte: DDPS

«Joint Fires»: l’azione coordinata contro obiettivi terrestri

Gli aerei da combattimento hanno la capacità di penetrare rapidamente e in profondità il settore dell’avversario; posso combattere obiettivi distanti come strutture di comando e controllo, infra-strutture di comunicazione e di trasporto, sistemi-chiave delle forze armate o concentrazioni di truppe e veicoli. Per gli attacchi aerei possono essere utilizzate munizioni teleguidate (oggi sempre più spesso) oppure non teleguidate. Gli effetti possono essere devastanti e il raggio d’azione esten-dersi fino a diverse centinaia di chilometri, tanto che la sola minaccia di attacchi aerei costituisce un efficace strumento di pressione sull’avversario.

Nel combattimento a terra, cioè negli attacchi aerei su obiettivi terrestri, si distinguono principal-mente due metodi d’impiego. Il primo è l’interdizione aerea (Air Interdiction, AI), che si svolge pri-ma che le manovre di combattimento delle proprie truppe terrestri abbiano inizio, in modo tale da limitare la mobilità dell’avversario e indebolirne il più possibile le forze prima dello scontro. Il se-condo metodo d’impiego delle forze aeree su obiettivi terrestri è invece l’appoggio aereo ravvicina-to (Close Air Support, CAS), in cui le proprie truppe combattenti sono direttamente appoggiate sul terreno in azioni d’attacco oppure di difesa. Se il supporto di fuoco alle truppe combattenti è fornito in modo congiunto e coordinato dall’artiglieria e dalle forze aeree si parla di «Joint Fires».

In linea di principio, gli attacchi aerei possono essere utilizzati per combattere obiettivi simili a quel-li dell’artiglieria. Gli aerei da combattimento hanno però un raggio d’azione ben più ampio e posso-no essere impiegati anche contro obiettivi fortificati (p. es. i bunker) o infrastrutture come i ponti per cui la forza di combattimento dell’artiglieria è insufficiente.

Diversamente che nei sistemi d’artiglieria, i sensori e l’armamento sono combinati su un’unica piat-taforma. Gli obiettivi possono essere oggetto di ricognizione o di combattimento. Gli aerei da com-battimento sono cionondimeno disponibili solo in numero ridotto e il loro impiego dipende in misu-ra determinante delle condizioni meteorologiche: per questo motivo gli attacchi aerei si concentra-no su obiettivi-chiave che si trovano fuori dal raggio d’azione dell’artiglieria.

Le risorse delle forze aeree e gli obici dell’artiglieria sono oggi in Svizzera gli unici mezzi disponibili per combattere un avversario a distanza, e i due sistemi si completano a vicenda nel combattimento degli obiettivi terrestri. Il tipo di arma utilizzata dipende dalla posizione dell’obiettivo, dalla priorità di combatterlo e da questioni di tempo (disponibilità di sensori e mezzi). (4)

L’obice blindato M-109 è mobile e ha po-tenza di fuoco, ma la sua gittata è limitata a poche decine di chilometri. Fonte: Br mecc 11

Fonti

1) Regl 54.136, «Mitragliatrice 64» 2) Regl 56.090, «Führung und Einsatz der Luftwaffe» 3) Regl 50.041, «Terminologia dei concetti di condotta dell’Esercito 17» 4) «Luftverteidigung der Zukunft», VBS 2017.

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